Modulo di sicurezza Funzione

Questo modulo di sicurezza soddisfa i requisiti delle Norme EN 60947-5-1, EN 60204-1 e VDE 0113-1 e può essere utilizzato per il monitoraggio delle seguenti funzioni di sicurezza:

  • Pulsanti di arresto di emergenza
  • Ripari mobili
  • Barriere fotoelettriche
  • Tappeti di sicurezza
  • Comandi a due mani
  • Ritardo allo sgancio

Il modulo soddisfa i seguenti requisiti di sicurezza:

  • Il circuito ha struttura ridondante con autocontrollo.
  • Il dispositivo di sicurezza mantiene la funzione di sicurezza anche in caso di guasto di un componente.
  • Ad ogni ciclo di attivazione e disattivazione della macchina il sistema controlla in automatico se i relè del dispositivo di sicurezza aprono e chiudono correttamente.
Moduli di sicurezza PNOZ

Perché un normale relè elettromeccanico non è sicuro?

Un normale relè impiega una bobina di filo metallico e il movimento meccanico dei contatti di metallo per poter inserire/disinserire il carico. Dopo ripetuti cicli di commutazione i contatti di metallo possono fondersi l'uno con l'altro. In presenza di questa eventualità e se l’operatore aziona il pulsante di arresto di emergenza, la macchina resta in funzione, causando una situazione pericolosa per l’operatore. Varie norme di sicurezza europee, americane, come pure standard nazionali e internazionali non autorizzano l’impiego di semplici relè o contattori in macchine pericolose.

Contattore

  • Vita utile: Circa 1 milione di cicli di commutazione
  • Con 600 - 1000 cicli al giorno, 300 giorni all’anno = 180.000 - 300.000 cicli all’anno
  • Vita utile: 3 - 5 anni
  • Dopo questo tempo: SITUAZIONE PERICOLOSA!

Come soluzione Pilz ha lanciato sul mercato, nel 1987, il primo modulo di arresto di emergenza compatto PNOZ. Da qui ha preso vita una gamma completa di moduli per il controllo dell’arresto di emergenza, dei ripari mobili, del comando a due mani, delle barriere fotoelettriche, ecc., una famiglia di dispositivi in continua e costante evoluzione.

Funzioni di sicurezza definite

I moduli di sicurezza riconoscono gli errori nei contatti di ingresso del circuito di sicurezza in caso di dispersione a terra. La funzione di sicurezza è garantita grazie a particolari circuiti interni e tecnologia a relè.

I moduli di sicurezza garantiscono funzioni di sicurezza definite: gestiscono, ad esempio, l’arresto controllato e quindi sicuro dei movimenti, il controllo di posizione di dispositivi di sicurezza mobili e l’interruzione di un movimento di chiusura in caso di intervento.

Maggiori informazioni sul PNOZ:

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I moduli di sicurezza: oggi e in futuro

I moduli di sicurezza sono fondamentali per la riduzione dei rischi: in caso di guasto/errore/anomalia e di violazione delle zone protette i moduli avviano una reazione sicura e affidabile. Questi dispositivi trovano impiego nei principali campi dell’ingegneria meccanica, in particolar modo, quando il numero di funzioni di sicurezza è elevato e quindi difficile da controllare. Tuttavia, cresce sempre più il tentativo di integrare le informazioni diagnostiche nelle soluzioni di controllo complete. In futuro, macchine e impianti avranno sempre più moduli di sicurezza dotati di interfacce di comunicazione.

Requisiti per l’utilizzatore di moduli di sicurezza

Grazie alla struttura semplice e intuitiva i moduli di sicurezza possono essere impiegati senza una formazione specifica. Nozioni elettriche di base e la conoscenza delle Norme vigenti sono sufficienti per utilizzare con successo questi dispositivi. La forma compatta, l’elevata affidabilità e non da ultimo il fatto che i moduli di sicurezza soddisfano tutte le Norme applicabili hanno contribuito al grande successo di questi dispositivi; sono diventati parte integrante di ogni macchina o impianto per i quali le funzioni di sicurezza sono importanti.

Funzioni dei moduli di sicurezza

I primi moduli di sicurezza furono inizialmente destinati solo al controllo della funzione di arresto di emergenza; successivamente sono stati sviluppati numerosi dispositivi che, oltre alle semplici funzioni di controllo, possono gestire funzioni speciali, come ad esempio il controllo della velocità o dell’assenza di tensione su un contattore di potenza. Questi dispositivi funzionano in modo perfetto e ottimale con i principali sensori e attuatori presenti sul mercato. Oggi esiste un modulo di sicurezza per ogni esigenza. Grazie all’ampia gamma di funzioni i moduli di sicurezza possono gestire le principali funzioni di sicurezza, ad esempio il controllo dell’intera catena di sicurezza del sensore, la logica di controllo e il comando dell’attuatore.

Distinzione tra i diversi moduli di sicurezza

Oggi i moduli di sicurezza si distinguono in particolar modo per la tecnologia: da quella classica basata su relé con valutazione elettronica e uscite con contatti a potenziale libero fino ai dispositivi completamente elettronici con uscite a semiconduttore.

Comunicazione e vantaggi dei diversi moduli di sicurezza

I requisiti fondamentali sono rimasti immutati e richiedono che i moduli di sicurezza siano strutturati in modo tale che, se debitamente collegati, mantengono la funzione di sicurezza anche in presenza di un’anomalia nel dispositivo o un’anomalia esterna causata da un attuatore o sensore. L’avvento della tecnologia ha stimolato lo sviluppo di moduli di sicurezza elettronici con maggiori vantaggi per i clienti: i dispositivi elettronici non sono soggetti ad usura, hanno capacità diagnostiche e possono essere facilmente integrati nei principali sistemi bus per funzioni di controllo e diagnostica.

Combinazione di 3 contattori

La struttura tipica di un modulo di sicurezza della prima generazione in tecnica relè si basa sulla combinazione classica di tre contattori. La struttura ridondante garantisce che guasti/errori/anomalie di collegamento non causino una perdita della funzione di sicurezza. Due relè (K1, K2) con contatti ad apertura forzata mettono a disposizione i contatti di commutazione di sicurezza. I due circuiti di ingresso CH1 e CH2 comandano uno dei due relè interni. La commutazione viene avviata mediante il relè di start K3. Il circuito di controllo supplementare è situato tra i punti di collegamento Y1 e Y2 (circuito di retroazione). Questo collegamento gestisce il controllo generale e di controllo della posizione degli attuatori che vengono comandati o disattivati mediante i contatti di sicurezza. Il dispositivo è strutturato in modo tale da riconoscere un guasto/errore/anomalia nel circuito di ingresso, come ad esempio “la saldatura” di un contatto del pulsante di arresto di emergenza o di un contatto di sicurezza del relè di uscita. Questo dispositivo di sicurezza impedisce il riavvio del dispositivo e l’attivazione dei relè K1 e K2.

Contatti

Pilz ltalia S.r.l. Automazione sicura
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